Teen Vogue intervista l’ultimo “super cattivo” di ‘The Vampire Diaries’
Il bellissimo Chris Wood interpreta Kai, un potente e affamato sociopatico che non si fermerà davanti a niente pur di ottenere quello che vuole, nell’ultima stagione di The Vampire Diaries. La rivista di moda, celebrità e spettacolo intervista Chris nel loro ultimo numero e lui ci racconta di essere cresciuto nell’Ohio, del college, di The Carrie Diaries, di TVD e molto altro ancora. Di seguito vi diamo un assaggio di quello che ha raccontato insieme ad alcune stupende fotografie del nuovo rubacuori di TVD. Potete leggere l’intervista completa su TeenVogue.
“Il mio primo ruolo è stato quello di un topo in Pied Piper of Hamelin quando avevo 6 anni,” ci racconta Chris. “Mia sorella maggiore era già molto avviata nel teatro e nella danza, e siccome c’è sempre stata una certa rivalità fraterna tra di noi nel corso della nostra infanzia, la mia passione è iniziata proprio così. La recitazione ha quindi sempre fatto parte della mia vita.”
“Quello che ho notato del mondo dei film e della televisione, è che se tu ce la fai a sfondare a New York, allora c’è una certa gradualità, mentre se vai direttamente a Los Angeles, allora vieni inghiottito dall’industria dello spettacolo.”
“Il ruolo di Kai è totalmente differente dai precedenti che ho interpretato – essere un cattivo è sempre divertente. I ragazzi cattivi si divertono sempre. Sul serio! Abbiamo tutte le battute migliori del copione,” ci dice. “Specialmente quando reciti il ruolo di un personaggio psicotico – è molto diverso da me.”
“Ad Atlanta c’è questa cosa che si chiama The BeltLine. E’ un percorso ciclistico che attraversa tutta la città,” continua Chris. “E’ molto scenico – ci sono tutti questi locali fighi e progetti artistici lungo la strada: grandi sculture, mulini a vento e pendoli che si muovono. Quindi andiamo in bicicletta in alcuni week-end, quando il tempo è bello. Ci sono anche fantastici concerti, cibo e musica. Ci piacciono anche giochi notturni, come le charades. E Cards Against Humanity.”
- Traduzione a cura di Flora Fontana
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